Duro confronto tra studenti e forze dell’ordine a La Sapienza e Genova, la ministra Bernini promette azioni.
Le università italiane sono teatro di crescenti tensioni, con episodi di violenza che hanno richiamato l’attenzione delle autorità nazionali. Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha espresso una ferma condanna contro le recenti aggressioni e occupazioni, sottolineando la necessità di un intervento equilibrato per garantire sicurezza e libertà all’interno degli atenei.
“Nè lassismo, nè militarizzazione: questo è l’approccio” rispetto al quale il governo si sta muovendo, come riportato dall’Ansa, con la richiesta dell’intervento del capo della Polizia, Vittorio Pisani.
La risposta della ministra Bernini
Bernini, in una nota ufficiale, come riportato da Quotidiano.net, ha dichiarato: “Totale sostegno ai rettori Polimeni e Delfino. L’occupazione del rettorato de La Sapienza e l’aggressione al rettore dell’Università di Genova sono azioni squalificanti che vanno ben oltre la libera manifestazione del pensiero o la protesta pacifica“.
In risposta agli incidenti, oltre il dibattito con i rettori, la ministra Bernini ha intrapreso un dialogo diretto con il capo della Polizia, Vittorio Pisani, pianificando un incontro per valutare la situazione e le strategie di intervento più adeguate.
Proteste studentesche a Roma e Genova
Nella giornata odierna, la situazione di tensione si è particolarmente acuita all’Università ‘La Sapienza’ di Roma e all’Università di Genova. A Roma, il tentativo di un gruppo di studenti di entrare nel rettorato occupato ha portato a scontri fisici con le forze dell’ordine.
Mentre a Genova, collettivi studenteschi hanno espresso forte opposizione alla collaborazione dell’università con enti esterni attraverso proteste rumorose e l’occupazione di spazi universitari.
Le azioni di protesta, pur nascendo da richieste di natura politica e sociale, hanno generato un clima di intimidazione e insicurezza, sfociando in atti di violenza che Bernini ha categoricamente condannato: “Condanno fermamente quanto sta accadendo e ringrazio le forze dell’ordine per il loro sostegno“.